Come arrivare da:


Marina Julia Punta sdobbaPartendo dalla spiaggia di Marina Julia bastera' cercare di bolinare per 1 o 2 bordi, al fine id portarsi sopravento il piu' possibile. Cosi' facendo ci si lasciera' sottovento il "caregon" (costruzione di cemento lasciata da molti anni in mezzo all'acqua) e ci si accorgera' che i bordi che di solito tutti i windsurfisti fanno, compressi in una specie di striscia di circa 100 metri, verra' abbandonata per raggiungere spazi molto piu' ampi.

Dopo aver guadagnato circa un 200-250 metri sopravento, si arrivera' a superare una nuova secca che in pratica delimita l'inizio dello spot di Punta Sdobba.

Da qui fino alle rocce che proteggono l'ingresso nel canale della Isonzassa (pare si chiami cosi'), avremo l'opportunita' di surfare in un ambiente molto diverso: mare profondo sopravento e secca sabbiosa sottovento.Non abbiate timore e quando raggiungerete e supererete il secondo "caregon" ... andate avanti fino a raggiungere il canale.

E' roprio questo repentino cambio di fondale che ci permettera' di incontrare, al posto del chop incasinato classico di Marina Julia, un chop formato molto piu' deciso e alto. La direzione di questa onda non sara' tra l'altro onshore, ma leggermente sideshore (in questo caso il termine si riferisce al vento, ma io lo uso per determinare l'angolo tra vento e onda). La cosa e' molto importante anche perche' la maggior parte dei windsurfisti che conosco devono combattere con onde che hanno la stessa direzione dle vento e questo certo non aiuta ad imparare nuove manovre e a utilizzare le onde come trampolini.

Unica considerazione importante e' che le distanze tra la spiaggia di Marina Julia e lo spot di Punta Sdobba cominciano ad essere importanti e cio' e' determinante in caso di rotture.

Portatevi sempre con voi una scotta di 3-4 metri per ogni evenienza e come precauzione personale sarebbe meglio andarci sempre in coppia: e' vero che la secca sottovento da' comuqnue una certa sicurezza (in qualche ora di camminata seguendo la costa si ritorna a Marina Julia), pero' una qualsiasi rottura (a me è capitato con l'albero) sara' molto meglio gestita se qualcuno riesce a "trainarci" in zone piu' vicine e con fondale piu' gestibile).

Se poi si vuole fare di piu', e' possibile orzare ancora per andare sopravento e trovarsi nella striscia di mare dove la profondia' e'assicurata (i transatlantici che partono dai cantieri della Fincantieri passano e' vicini durante le prove in acqua): il mare diventera' piu' aperto e le onde sono ancora piu' divertenti.

Si puo' definire questa parte una piccola Lignano(gli amici di Lignano staranno inorridendo ), nel senso che su scala ridotta il moto ondoso che si trova al largo di Lignano e' molto simile a questo punto.

Lo spot ha quanso sempre piu' vento della zona "sottovento" e della spiaggia di Marina Julia, quindi nel caso doveste decidere di andarci, scegliete l'attrezzatura in funzione di questo.
Che dire per concludere.... ci si vede a Punta Sdobba.

Come arrivare

Per raggiungere Punta Sdobba non esistono spiagge dove poter parcheggiare l'auto o il furgone: sara' necessario dirigersi verso la spiaggia di Marina Julia, dove il gentilissimo Lucio del bar da Mario ci aspetta sempre, e parcheggiare nell'ampio posteggio dirimpetto alll'argine. Attenzione a non parcheggiare sull'argine a causa di possibili verbali rilasciati dalla capitaneria di porto: esperienza da evitare.


Quando andare




Hourly Forecast 8 days
A proposito di...

Trieste (TS)

Trieste è un crocevia di culture e religioni, conseguenza sia della sua posizione geografica di "frontiera" sia delle vicissitudini storiche che ne hanno fatto un punto di incontro di molti popoli; infatti quasi ogni etnia e ogni movimento religioso ha un proprio luogo di culto. Nella città di Trieste attualmente sono presenti accanto agli italiani un centinaio di gruppi etnici minoritari (tra cui serbi, sloveni, rumeni, greci, tedeschi, croati - di storica presenza nella città - e gruppi di recente insediamento tra i quali albanesi, cinesi, africani e sudamericani). Una veduta del centro cittàNel vasto territorio comunale di Trieste, che si spinge fino al confine colla Slovenia, si incontrano altresì numerosi sobborghi e località dell'altopiano carsico in cui vive una minoranza di lingua e cultura slovena (5,7% della popolazione comunale secondo il censimento 1971), la quale dispone di una propria rete scolastica,di proprie organizzazioni culturali e sportive molto attive e di propri movimenti politici, inoltre gli agricoltori sloveni hanno una propria organizzazione sindacale (la Kmecka zveza). È altresì da notare che al di là del confine avviene la stessa cosa in senso inverso, cioè è fortemente presente la comunità italiana istriana venetofona che mantiene stretti legami culturali con la madrepatria ed in particolare con la città di Trieste. Fino alla prima guerra mondiale la comunità di lingua tedesca superava il 5% della popolazione del comune mentre la slovena raggiungeva il 24,80% (revisione del censimento 1910); poi la prima è quasi scomparsa e la seconda è stata ridotta dal ventennio fascista fu proibito agli sloveni di usare la propria lingua e in molti casi vennero italianizzati nomi e cognomi. Attualmente nel centro urbano sono superate in consistenza da altre comunità, in particolare dalle nutrite comunità cinese (attiva nel commercio), serba e croata (lavoratori nell'edilizia). Prima della seconda guerra mondiale e la conseguente occupazione nazista, inoltre, esisteva anche una florida comunità ebraica che poi si è progressivamente ridotta e attualmente conta circa 700 membri.

Friuli Venezia Giulia

Il Friuli-Venezia Giulia è una regione dell'Italia Nord-Orientale di 1,2 milioni di abitanti, con capoluogo Trieste. Il Friuli-Venezia Giulia è una regione autonoma a statuto speciale, formata dal Friuli (province di Udine e Pordenone) e dalla Venezia Giulia (province di Trieste e Gorizia). Confina a est con la Slovenia, a nord con l' Austria, a ovest con il Veneto, a sud col Mar Adriatico.

Street View
Video